Gita CAI del 14 Giugno 2015

La Lorenza, piccola ma grandissima sagrestana immobile di una cattedrale gotica naturale.
di Romano Mellini

Alcuni cirri altissimi galoppano nell'azzurro del cielo verso l'infinito. Mancano solo gli angioletti dipinti dal Perugino a cavalcioni sui loro bordi. La Lorenza ci aspetta pazientemente all'ombra di colonne arboree che puntano verso l'alto facendo trasparire tra le fronde la cupola della cattedrale dipinta da Colui che tutto puote senza la minima sbavatura.
Lasciato il materiale mangereccio nella sagrestia per essere più leggeri ci avviamo verso l'alto, lungo un sentiero dall'aspetto di cavedagna. Percorsi un centinaio di metri, giacciono a terra, divelti dalla forza degli elementi che hanno devastato Pistoia negli ultimi tempi, enormi abeti che mostrano l'aspetto funereo di cadaveri.

I POSTI SEGRETI DELLA LORENZA - UNA NOTTE TRA LE BRACCIA DELLA LORENZA

Romano Mellini racconta il giro di perlustrazione fatto nel mese di agosto 2014 per individuare il percorso divenuto poi il classico "Anello della Lorenza", descritto negli Itinerari dalla Lorenza. Il racconto prosegue con quella che è stata, in assoluto, la "prima notte" passata nel rifugio... con qualche licenza alla fantasia.

I POSTI SEGRETI DELLA LORENZA

Parafrasando Garcia Lorca, escludendo un piccolo ma non insignificante particolare “Con (senza alla Garcia) la luce lunare sulle cime sono cresciuti gli alberi”. Belli, alti, ritti, nascondono giù in basso, una piccola capanna, degna dimora di Biancaneve e i sette nani. Un’atmosfera fiabesca avvolge tutto l’ambiente incitando l’animo a tuffarsi nella bellezza e le gambe a muoversi. Un sentiero, leggermente in salita, si allontana dalla casetta ed accarezza felci, muschi e licheni: Percorsi un centinaio di metri incontra il sentiero n° 11 che lo si segue, dapprima in piano, poi, in discesa.  Il percorso non ha nulla da invidiare a una navata di una cattedrale gotica dove gli alberi sono le slanciate colonne verso l’infinito. Sul lato destro del viottolo, profondi e dirupati fossati si gettano a capofitto verso il basso.