LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Diciassettesima tappa - Da Sutri a Campagnano di Roma, venerdì 26 maggio 2017
Testo e foto di Mauro Lenzi
Sono le sette del mattino quando ci ritroviamo tutti davanti alla splendida fontana al centro della piazza del Comune. Alle sette e un quarto siamo già in cammino. Il cielo è sereno e anche oggi si preannuncia una giornata calda. Passiamo davanti al duomo e proseguiamo in discesa in direzione della zona archeologica. Attraversata la Cassia, dopo una breve deviazione per visitare la necropoli, riprendiamo il percorso della Francigena diretti a Campagnano di Roma, nostra prossima tappa. Il tracciato si snoda in un susseguirsi di strade asfaltate e stradine sterrate nel mezzo di una fertile campagna coltivata prevalentemente a noccioleti. La coltivazione delle nocciole è un elemento fondamentale dell’economia viterbese e si pone al terzo posto dopo il grano duro e l’olivo, con una superficie agricola destinata a tale produzione in costante aumento.
Percorsi circa otto chilometri raggiungiamo l’area della Scuola Nazionale di Golf, dove i coltivi lasciano posto a bellissimi tappeti erbosi delicatamente posati su dolci e ondulate colline. Costeggiamo i campi da golf e prendiamo una stradina asfaltata in direzione di Monterosi, l’ultimo comune della Tuscia che la Francigena incontra prima di entrare nella provincia di Roma. Percorso un chilometro si raggiunge un bivio con una stradina sterrata sulla sinistra. Proseguendo diritti si raggiunge velocemente il centro abitato; se si prende a sinistra si allunga il percorso passando dal piccolo lago di Monterosi. I miei amici proseguono per il paese, io invece decido per il lago e in meno di dieci minuti raggiungo le sue sponde, dove mi concedo una bella sosta nell’area attrezzata in prossimità della Fontana di Papa Leone. Sono le nove del mattino e l’amenità del luogo è ancora immersa in un riposante silenzio rotto solo dal canto di qualche uccello acquatico nascosto tra le canne della riva. In questa ritrovata solitudine sento montare dentro di me un vago senso di nostalgia. Mancano solo due tappe a Roma e, benché sia contento di essere così vicino alla meta, ripenso ai giorni fin qui trascorsi, alla fatica e alle emozioni provate, e agli amici e amiche incontrati lungo il cammino. Penso alla gioia che mi pervaderà nell’attimo in cui raggiungerò San Pietro e al senso di vuoto che sopraggiungerà subito dopo. Ma immagino sia giusto e naturale così: come tutto nella vita, ogni cosa ha un inizio e una fine.
Avrei sostato a lungo sulla riva del lago, ma non posso; sto percorrendo la Francigena e devo proseguire anche per evitare le ore più calde del pomeriggio. Attraverso il centro di Monterosi, passo a fianco della chiesa barocca di San Giuseppe e, dopo aver attraversato la Cassia, imbocco una stradina bianca tra ampi prati tenuti a pascolo e splendide tenute agricole. Qui raggiungo Moss, rimasto un po’ indietro rispetto al resto del gruppo. Proseguiamo assieme su leggeri saliscendi fino ad incrociare la strada comunale Monte Gelato che percorriamo fino al ponte su fiume Treja. Il luogo è particolarmente affollato perché subito a valle del ponte ci sono le pittoresche cascate di Monte Gelato immerse in un mare di verde. Superato il ponte prendiamo un sentierino di fianco a un vecchio mulino in disuso e raggiungiamo una bella pozza ai piedi delle cascate. Qui incontriamo Gabriella e Isa con i piedi a bagno nell’acqua cristallina, e subito le imitiamo. Dopo la sosta pranzo riprendiamo a camminare passando accanto ad alcune aziende agricole e poi attraverso un bosco fitto e rigoglioso. Usciti dal bosco superiamo un ponticello sul fosso Sarnacchiola e affrontiamo la stradina in ripida salita che punta in direzione di Campagnano. Stanchi e accaldati raggiungiamo il centro del paese alla ricerca del centro d’accoglienza della Parrocchia di San Giovanni Battista. Il luogo risulta introvabile, per cui telefoniamo a Sandro per avere notizie del resto del gruppo e per sapere se hanno trovato l’ostello. Sandro, Anne, Isabella e Ivan sono già arrivati a destinazione e con loro c’è anche Michele. Ci comunica che il centro d’accoglienza è distante un chilometro da dove ci troviamo e che per raggiungerlo si deve uscire dal centro storico da Porta Romana a sud del paese. Non è piacevole rimettersi lo zaino in spalla quando si è convinti di essere arrivati a destinazione e questo chilometro ancora da percorrere sembra non avere fine. Veniamo accolti da un giovane prete alle prese con un nugolo di ragazzini esuberanti e particolarmente chiassosi che frequentano l’oratorio del centro parrocchiale sotto le camere dell’ostello. Notando i nostri volti stanchi dice di non preoccuparci perché alle cinque del pomeriggio i ragazzini se ne saranno già andati. Nel centro d’accoglienza incontriamo Paolo di cattolica, diretto a Roma a piedi, e alcuni pellegrini che stanno percorrendo la Francigena in bicicletta. Alla sera ci ritroviamo tutti a cena nel vicino bar-trattoria che serve un semplice menù del pellegrino.
Diciassettesima tappa - Fotoracconto
I numeri della tappa (soste e varianti comprese)
Punto di partenza | Sutri |
Punto di arrivo | Campagnano di Roma |
Distanza | 27,5 km |
Durata | 7h 30m |
Dislivello | +480m; -490m |