LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Quattordicesima tappa - Da Montefiascone a Viterbo, martedì 23 maggio 2017

Testo e foto di Mauro Lenzi

Lasciamo il convento di buon mattino dopo un’abbondante colazione servita dalle suore. Attraversiamo in salita il centro storico di Montefiascone, appollaiato a nido d’aquila sull’altura che domina il lago. Passiamo di fianco al monumentale duomo rinascimentale di Santa Margherita, sormontato da un enorme cupolone, e raggiungiamo i giardini della Rocca dei Papi. Nei pressi della torre riempiamo le borracce con l’acqua fresca di una fontanella alimentata da un acquedotto proveniente dai Monti Cimini, realizzato nel 1898 e lungo venti chilometri. 14 11Gettiamo un ultimo sguardo alla grandiosa veduta che abbraccia tutto il Lago di Bolsena e, dando le spalle alla fortezza, scendiamo le ripide scalette fino a piazza Urbano V, dove ci sono un piccolo belvedere e il monumento del pellegrino. 14 08Scattiamo le foto di rito accanto al monumento e usciamo dal centro abitato attraverso porta di Borgheriglia. In località Monte della Croce giriamo a sinistra e imbocchiamo una stradina in discesa che ci conduce in breve sul basolato originario dell’antica Cassia. Alle nostre spalle Montefiascone con il suo cupolone e laggiù, in lontananza sovrastata dai Monti Cimini, Viterbo meta della tappa odierna. Dopo circa settecento metri imbocchiamo un altro magnifico tratto di basolato romano lungo circa due chilometri. 14 21Provo una grande emozione nel calpestare le pietre che hanno visto passare soldati, imperatori, re, mercanti e pellegrini per oltre duemila anni di storia. Il mio passo si fa cadenzato alla stregua di un legionario romano di ritorno a Roma, dopo vittoriose campagne militari ai confini dell’impero. Dove finisce il basolato si interrompono anche le mie fantasie. Passiamo sotto la ferrovia e imbocchiamo una lunga e interminabile strada bianca che attraversa la fertile piana di Viterbo. Affrettiamo il passo per giungere di buon’ora alle Terme del Bagnaccio, una serie di piscine d’acqua calda sfruttate fin dai tempi degli etruschi, e luogo di sosta e ristoro dei pellegrini nel Medioevo. L’entrata è gratuita per i pellegrini, ma è buona consuetudine lasciare un donativo prima di andarsene, e così ci concediamo una sosta rigeneratrice immersi nelle preziose acque che sgorgano dal sottosuolo alla temperatura di 63°C. È comunque bene scegliere le vasche con l’acqua più tiepida e non restare a lungo immersi per evitare eccessivi cali di pressione. Viterbo dista ancora otto chilometri e la giornata è molto calda. Rigenerati dalle acque termali e dopo uno spuntino all’ombra di un albero al bordo delle vasche, ci carichiamo gli zaini in spalla per raggiungere la città. È quasi l’una del pomeriggio, non c’è ombra e il sole picchia duro. Sono chilometri monotoni e interminabili. Circa alle due siamo davanti alle possenti mura di Viterbo. Attraversiamo Porta Fiorentina e ci dirigiamo verso il centro della città. 14 35Dopo una breve visita del centro storico, stanchi e accaldati, usciamo dalle mura cittadine attraverso Porta della Verità e dopo aver percorso in leggera salita via IV Novembre e Via San Crispino raggiungiamo finalmente il Convento dei Cappuccini dove ha sede un centro di ospitalità per i pellegrini. Il luogo è bello, ma il servizio riservato ai pellegrini lascia alquanto a desiderare. Siamo in tanti, tutti stipati in una piccola camerata servita da un solo bagno. Ma non mi lamento perché anche questo è il “cammino”, e penso a chi non può concedersi neppure un misero tetto sotto cui dormire.
Montefiascone e Viterbo, sono un crocevia di cammini. Conosco altri pellegrini che diventeranno inseparabili compagni di viaggio. Isabella di Mestre, che partita da Padova ha percorso la Romea Germanica fino a Montefiascone e ora è diretta a Roma sulla Francigena, e Michele, partito da Milano, che ha bruciato le tappe sobbarcandosi spesso più di quaranta chilometri al giorno. Appare un po’ provato, ma dice che non si fermerà a Roma perché intende proseguire verso sud, in direzione delle Puglie, lungo i cammini micaelici. Buon cammino, Michele!
A Viterbo si possono trovare locali in cui servono menù per i pellegrini a prezzi ragionevoli. Uno di questi è il piccolo ristorante-pizzeria “Semplicemente Scaletta” vicino a Porta Romana. Ci ritroviamo tutti lì per la cena, dopo un bel giro della città.

Quattordicesima tappa - Fotoracconto

I numeri della tappa (soste e varianti comprese)

Punto di partenza Montefiascone
Punto di arrivo Viterbo
Distanza 19 km
Durata 7h
Dislivello +270m; -500m