LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Tredicesima tappa - Da Bolsena a Montefiascone, lunedì 22 maggio 2017

Testo e foto di Mauro Lenzi

13 04Dopo una bella colazione nel bar-pasticceria di fianco alla cattedrale e l’acquisto di un po’ di viveri nel vicino panificio ci incamminiamo lungo via Porta Romana e via IV Novembre. Prendiamo poi a sinistra e percorriamo per circa mezzo chilometro alcune strade secondarie tra le case di una zona residenziale che ci portano a imboccare una strada sterrata. Ritorniamo poi su un tratto di asfalto che abbandoniamo poi definitivamente per immetterci su una bella strada sterrata che attraversa i pascoli e i boschi alle pendici dei Monti Volsini. Appena il bosco si dirada, questo tratto di percorso offre splendide vedute sul Lago di Bolsena e sulle sue due isole, l’isola Bisentina e l’isola Martana. Il lago si è formato oltre trecentomila anni fa quando il distretto vulcanico Vulsinio, che vantava ben sette crateri, in seguito ad una violenta esplosione crollo su se stesso creando un enorme caldera riempita, poco a poco, dalle acque piovane. È il lago di origine vulcanica più grande d’Europa. Lungo il percorso si incontrano diversi cartelli informativi che bene illustrano il suo processo di formazione.
Superiamo il fosso Melona, passiamo dal podere Sailli e dopo circa due chilometri tra vigne e uliveti entriamo nel Parco di Turona in un ambiente di foresta ad alto fusto. La zona è ricca di fonti e sorgenti da cui non conviene bere per l’elevato tenore di arsenico e fluoruri contenuti nell’acqua. Non ci sono cartelli che lo indicano, ma la cosa è risaputa da chi frequenta il luogo. Nella zona sono state rinvenute necropoli etrusche, i resti di un tempio e un nucleo abitato. Ho cercato le tracce di queste vestigia seguendo i numerosi cartelli informativi senza nessun risultato. Durante le mie ricerche il resto del gruppo ha ripreso a camminare e resto nuovamente solo. Poco male; la natura lussureggiante che mi circonda, immersa in un silenzio rotto solo dal cinguettio degli uccelli, va gustata lentamente per apprezzarne appieno la sua bellezza. 13 11Sosto a lungo nella radura con a lato l’oratorio della Madonna di Turona. Il piccolo edificio bianco immerso nella natura restituisce alla mia memoria i primi versi di una poesia imparata sui banchi della scuola elementare: “E c'era al fondo d'un lungo sentiero / una chiesuola piccina piccina; / guardava nell'ombra il suo cimitero / tra la mortella e l'erba cedrina. / Aveva pure la sua campanella / che non cantava né all'alba né a sera” (Paesaggio di Antonio Beltramelli, 1879-1930). Riprendo il cammino cercando di mandare a memoria gli altri versi della breve poesia che, dopo tanti anni, non riesco proprio a ricordare. Da bambino era una delle mie preferite, come lo era la “La Cavallina Storna” di Giovanni Pascoli. Costeggio il Fosso d’Arlena, ricco di acqua e con belle cascatelle, e, in corrispondenza del confine tra i territori di Bolsena e Montefiascone, l’oltrepasso su un ponticello di legno. Risalgo al Colle della Guardata e raggiungo Gabriella e Isa poco prima di incrociare la cassia Antica. Percorsi circa cinque chilometri in leggera salita sbuchiamo su una strada di crinale con bella vista su Montefiascone e il lago. Sulla salita incontriamo Pietro, una guida ambientale-escursionistica di Viterbo. Sta percorrendo a ritroso un tratto della Francigena per posare nuovi segnali e ci fornisce indicazioni utili per i pernottamenti nei giorni a venire. Dopo un altro 13 14chilometro su asfalto, sotto un sole impietoso, raggiungiamo la chiesa del Corpus Domini alle porte del paese, luogo dove inizia il conto alla rovescia per i pellegrini diretti a Roma. Da qui in poi non si contano più i chilometri percorsi, ma i cento ancora da percorrere. Altri due chilometri ed eccoci finalmente di fronte alla facciata della basilica di San Flaviano, una bella chiesa romanico-gotica costituita da due edifici sovrapposti: due chiese vere e proprie, orientate in senso opposto l'una rispetto all'altra. Visitata la chiesa proseguimo in salita per raggiungere il centro storico. Qui incontriamo Ivan e Sandro, seduti al tavolino di un bar, intenti a sorseggiare un fresco bicchiere di Est! Est!! Est!!!. Mi unisco volentieri a loro per assaporare tanta prelibatezza.
Pernotteremo nel Convento di San Pietro, ospiti delle Suore Benedettine del Santissimo Sacramento. Suor Marie Claire, di origine gaboniana, ci accoglie al nostro arrivo. Le piace chiacchierare e raccontare cose divertenti, intercalando i dialoghi con sonore risa. I sui modi di fare mi hanno trasmesso due stati d’animo indispensabili per continuare il cammino: l’allegria e la serenità. Ceniamo in convento in compagnia di tre pellegrini tedeschi, due ragazze e un ragazzo, partiti da Roma e diretti a nord. Le suore coltivano un bell’orto e la loro cucina è prevalentemente vegetariana. Anche il buon vino servito a tavola proviene dalle loro vigne.

Tredicesima tappa - Fotoracconto

I numeri della tappa (soste e varianti comprese)

Punto di partenza Bolsena
Punto di arrivo Montefiascone
Distanza 18,6 km
Durata 7h
Dislivello +650m; -380m