LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Nona tappa - Da Ponte d'Arbia a San Quirico d'Orcia, giovedì 18 maggio 2017
Testo e foto di Mauro Lenzi
Alle sette mi reco al bar del paese per fare colazione. Incontro Anne, Ivan, Luca, Sandro e Valentina, e poco dopo ci incamminiamo per affrontare la lunga tappa odierna con arrivo a San Quirico d’Orcia. Attraversiamo il nuovo “Ponte dei Pellegrini” sull’Arbia e imbocchiamo una strada sterrata che sale sulle colline. È fresco e la fatica non si fa ancora sentire. Approfitto della bella luce radente del mattino per scattare alcune foto alla campagna circostante e mi attardo rispetto ai miei compagni di cammino. Li raggiungo a Buonconvento dopo aver percorso quasi cinque chilometri di continui saliscendi. Ci fermiamo nel centro del paese per riposare, bere un caffè e acquistare un po’ di viveri. Lasciato il centro storico ci incamminiamo lungo un sentiero ai margini del paese per ritornare poi sulla Cassia e imboccare subito dopo la Strada Provinciale del Brunello. Al bivio successivo giriamo a sinistra in direzione di Torrenieri. Percorriamo prima in salita e poi con continui saliscendi una strada bianca e polverosa. Il caldo e la fatica cominciano a farsi sentire con l’aggravante della polvere sollevata dai mezzi in transito verso le aziende vinicole. Camminiamo cercando il favore di qualche leggero refolo di vento che possa dissolvere le nuvole di polvere e alleviare la calura. Stiamo attraversando uno dei luoghi più suggestivi del percorso nel mezzo di una perfetta geometria di meravigliosi vigneti, di campi di grano, di pascoli, di lunghi filari di cipressi e con Montalcino che domina sullo sfondo. Nonostante la fatica mi guardo attorno estasiato contemplando la miriade di colori e di forme che compongono questo splendido paesaggio. Uno spettacolo unico per gli occhi e per l’animo. Dopo diciotto chilometri, poco prima di mezzogiorno, raggiungiamo finalmente Torrenieri. La località è ricordata da Sigerico come Turreiner, XIII sosta da Roma. All’ingresso del paese c’è una provvidenziale area di sosta con una fontana dal getto incontrollabile, che ogni volta che apriamo il rubinetto ci investe con spruzzi d’acqua dalla testa ai piedi. Poco male con il caldo che fa. Aprire e chiudere il rubinetto diventa così quasi un gioco. Ci fermiamo all’ombra per mangiare i panini acquistati a Buonconvento. Poco dopo ci raggiungono Gabriella e Isa di Como, partite da Ponte d’Arbia dopo di noi. San Quirico dista ancora più di otto chilometri e così, un po’ a malincuore, ci carichiamo gli zaini sulle spalle e riprendiamo il cammino. Entriamo nel piccolo borgo di Torrenieri e davanti alla chiesa incontriamo la scolaresca di Colle Val d’Elsa. Non hanno percorso il tracciato classico della Francigena, ma hanno tagliato lungo la Cassia per abbreviare di diversi chilometri il cammino. Comprendo la loro decisione perché oggi fa molto caldo e la tappa è davvero ostica. Usciti dal paese attraversiamo il ponte sul torrente Asso e proseguiamo sul tracciato della vecchia Cassia dismessa su asfalto ma senza traffico. Dopo una leggera salita iniziamo una bella discesa verso il torrente Tuoma, circondati da un mare di ginestre in fiore ai lati della strada e inebriati dal loro profumo. Superato il torrente prendiamo una sterrata che sottopassa la nuova Cassia e iniziamo a salire. Percorriamo gli ultimi quattro chilometri per me davvero faticosi. Il caldo è insopportabile e la caviglia destra si è gonfiata anche oggi, e mi duole parecchio. Solo quando intravedo la facciata della Collegiata di S. Quirico e Giulitta là, in fondo alla strada, sento che un viatico rigenerante mi infonde l’energia necessaria per proseguire. Visito la collegiata e mi reco in un bar per bere una birra. Oltre alla birra chiedo al barista un po’ di ghiaccio da mettere sulla caviglia dolorante. Gentilmente mi riempie un sacchetto di cubetti di ghiaccio facendomi capire che ne prepara sempre più del necessario, perché la mia è una richiesta piuttosto frequente. Alloggiamo nell’Ospitale della Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta. Alcuni di noi si preparano la cena nella piccola cucina dell’ospitale. Io preferisco provare la cucina del ristorante La Torre dove servono il menù del pellegrino. Nel ristorante incontro Luca e Valentina, Gabriella e Isa, le due cugine calabresi con le quali ieri sera ho condiviso la cena al Centro Cresti e la simpatica ciclista inglese, conosciuta nella casa d’accoglienza a Siena. Assieme facciamo un’unica tavolata. Cosa ho mangiato? Un gustoso piattone di pici al sugo di carne, un’ottima tagliata con un filo di olio toscano e mezzo litro di un buon vino rosso, per la modica cifra di quindici euro. Sto facendo il cammino per nutrire lo spirito, ma ogni tanto anche lo stomaco reclama la sua parte.
Nona tappa - Fotoracconto
I numeri della tappa (soste e varianti comprese)
Punto di partenza | Ponte d'Arbia |
Punto di arrivo | San Quirico d'Orcia |
Distanza | 27,2 km |
Durata | 7h 30m |
Dislivello | +760m; -500m |