LA MIA FRANCIGENA, A PIEDI DA PORRETTA A ROMA
Sesta tappa - Da San Giminiano ad Abbadia a Isola (Monteriggioni), lunedì 15 maggio 2017

Testo e foto di Mauro Lenzi

Stanotte ho dormito davvero bene. Avevo prenotato un posto letto nel villaggio prima di partire da casa e all’arrivo, ieri pomeriggio, mi ritrovo assegnata una comoda e spaziosa casetta mobile tutta a mia disposizione. Consumo una veloce colazione e alle sette in punto sono davanti al cancello del campeggio. In pochi minuti si forma il gruppo e si parte tutti assieme per una tappa lunga e impegnativa. Manca Luca che ha deciso di recarsi a Siena in corriera per comprare un paio di scarpe nuove. Quelle utilizzate fino a ieri gli hanno provocato grossi problemi ad un piede perchè troppo leggere e non adatte per camminare così tanti giorni. Manca anche Don Ettore, un po’ in là con gli anni, che giustamente ha deciso di prendersi un giorno di riposo. Anche lui andrà a Siena in compagnia di Luca. Torneranno indietro nel pomeriggio per raggiungerci nel posto tappa di Abbadia a Isola.
06 03Oggi il percorso è molto bello, quasi tutto su sterrate in mezzo a boschi di leccio e querce e campi di grano ancora verde. Dopo il guado del torrente Riguardi giungiamo a Molino d’Aiano. In questa località fece la sua XVIII sosta Sigerico di ritorno da Roma. Proseguiamo costeggiando il torrente Foci fino a raggiungere la strada asfaltata che sale a Campiglia. 06 05Qui la segnaletica non è molto d’aiuto: ci sono troppe indicazioni e non è chiara la direzione da seguire. Le tracce che io e Sandro abbiamo scaricato sui nostri telefonini si rivelano in questo caso di grande aiuto e riusciamo ad imboccare un sentiero e una sterrata tra i campi fino a incontrare un’altra strada asfaltata e l’accesso alla Badia a Coneo. Il luogo è di grande fascino, con una chiesa romanica rimasta intatta in mezzo alla campagna, ricca di capitelli e mensole scolpite anche all’esterno. Ritornati sul nostro percorso e superata Casa Timignano camminiamo per due chilometri nel bosco fino a Quartaia dove ci concediamo una lunga sosta nel bar del paese, gestito da una simpatica signora polacca che ci appone anche un bel timbro sulle nostre credenziali.
Quando rimettiamo gli zaini in spalla sono da poco passate le undici. Dopo la località Fabbriche costeggiamo per un lungo tratto il Botro degli Strulli fino al Molino le Vene e attraversiamo il ponte sull’Elsa a Gracciano. Aldo comincia a dare segni di stanchezza e si siede per terra, sfinito. Lo incitiamo a continuare informandolo che tra circa un chilometro arriveremo alle Caldane, sorgenti termali dove è possibile fare il bagno. Rinvigorito dall’idea di immergersi nell’acqua ristoratrice riparte di buona lena tanto che fatichiamo a seguirlo. 06 13Le Caldane è un luogo magnifico. L’acqua della sorgente proviene dalla Montagnola Senese e alimenta alcune vasche poco profonde in cui è possibile immergersi e, volendo, anche nuotare. Aldo, che è un tipo veramente originale, appena vede l’acqua cristallina, si toglie lo zaino dalle spalle e si getta dentro la vasca più grande tutto vestito e con gli scarponi nei piedi. È uno spasso vederlo scomparire sott’acqua e poi riapparire completamente rigenerato. Ci togliamo i vestiti e, chi in mutande e chi con il costume che si è portato appresso, ci immergiamo nelle acque benefiche che, a discapito del nome,  non sono poi tanto calde. Dopo il bagno ci riposiamo a lungo sul prato, all’ombra degli alberi che circondano le sorgenti. Anche questa è vita da pellegrini. È probabile che anche Sigerico si sia bagnato in queste acque quando sostò nella vicinissima Pieve a Elsa (Aelse).
06 23Il tratto tra le Caldane e Strove è in ambiente aperto. Percorriamo campestri e lunghi rettilinei su strade bianche circondati da un paesaggio di grande bellezza. Le nuvole volano veloci sopra di noi in un cielo blu intenso. Passiamo da Acquaviva e raggiungiamo Strove poco prima delle tre del pomeriggio. Dopo una breve visita del borgo ci ritroviamo tutti seduti sulle panchine davanti alla chiesa e approfittiamo di una fontana da cui sgorga un’acqua freschissima. 06 38Alle quattro del pomeriggio posiamo gli zaini sotto il porticato dell’ostello ricavato nei vecchi locali dell’abbazia. Sono ad Abbadia a Isola, un posto splendido. Poco prima dell’arrivo, in un punto panoramico, ho alzato lo sguardo e ho visto Monteriggioni, poco più in alto e non tanto lontano: un incanto. Toscana attraversata così, lentamente, sei meravigliosa!
Oggi è il compleanno di Aldo e prima di cena lo festeggiamo all’ombra del portico. Luca e Don Ettore sono rientrati da Siena con una bella scorta di cantucci, panforte, vinsanto e dell’ottimo prosecco.  Non hanno camminato ma si sono comunque dati da fare!

 Sesta tappa - Fotoracconto

I numeri della tappa (soste e varianti comprese)

Punto di partenza San Giminiano (Villaggio del Pellegrino)
Punto di arrivo Abbadia a Isola
Distanza 25,5 km
Durata 9h 30m
Dislivello +620m; -680m